3 Scatti in Belgio

3 Scatti in Belgio

A inizio Febbraio avevamo un weekend lungo disponibile, e caso voleva che 2 nostri amici avessero gli stessi giorni a disposizione. 

Dopo un paio di telefonate abbiamo deciso: partenza per Bruxelles prenotata!

Non ero mai stato in Belgio. 

È sempre stato uno di quegli Stati Europei che attirava la mia attenzione, ma che per un motivo o per l’altro non mi ha mai portato a dire “ok compro il biglietto”.


Complice la compagnia, e previsioni meteo stranamente accettabili per il periodo, siamo partiti alla scoperta di Bruxelles e Bruges.

In questo articolo non voglio parlarvi delle birre a fermentazione spontanea più buone che abbia mai bevuto (birrificio Cantillon, birrificio De La Senne,…), ma voglio parlarvi di 3 scatti che raccontano un po’ questo splendido Stato Europeo.

Primo Scatto: Dentro un Atomo

Ho una memoria che funziona ad associazione di immagine. 

Pertanto se uno mi dice “Parigi” in automatico penso alla Torre Eiffel, se mi dicono “Roma” penso al Colosseo, e così se uno mi dice “Bruxelles” mi viene in mente l’Atomium.

L’Atomium, di per sé, era uno di quei monumenti che mi interessava davvero poco. 

Non so perché, ma nella mia testa era piccolo, un posto con poco significato, molto sopravvalutato,… 

Fortunatamente mi sono dovuto ricredere.

Innanzitutto è enorme (per l’esattezza 102 metri), ma la cosa che più mi ha stupito è il suo interno.

Dal 2013 è presente un’installazione luminosa denominata “Out of Control”. 

Per me è stata la ciliegina sulla torta della visita a questo monumento. 

Un gioco di luci e musica davvero affascinante. In poche parole il posto che un fotografo deve assolutamente vedere se va a Bruxelles.

Ed è qui che mi trovavo quando, camminando in queste stanze surreali illuminate come un set di un film, arrivo all’interno di una delle sfere che compongono il monumento.

Questa è stata lasciata vuota, si vede tutta la struttura portante e il gioco di luci al suo interno è fenomenale. 

La sensazione? Mi sembra di essere nella sala di comando dell’”Enterprise” di Star Trek.

È in questo momento che ho preso in mano il mio 16 mm e ho fatto uno scatto che mi ha soddisfatto molto. 

Il perché di questa soddisfazione sta nell’aver legato quell’immagine alla sensazione che provavo in quel luogo. 

Mi porterò sempre dentro un pezzo di quell’atomo, così simile a quei film di fantascienza che da piccolo mi han fatto tanto sognare.

Dentro un Atomo

Secondo Scatto: Donna attraverso la Metropolitana

Bruxelles è una città di 2 milioni e 700 mila persone. 

Ciò che mi piace di queste grandi città sono le persone che le abitano. 

Persone che sono abituate a muoversi nella frenesia di una città, persone che sanno dove correre per prendere al volo una metropolitana della quale fatico a pronunciare il nome.

Ed è proprio in questo trambusto che vedo lei. 

Una donna araba che in mezzo a tutto questo correre, vociare, rumori metallici,… guarda il suo telefono. 

È assorta, come spesso capita a tutti noi quando guardiamo attentamente un messaggio o stiamo scrollando il nostro social preferito.

È un suo momento di svago, privato, in mezzo a suoni e rumori di cui lei fa parte ma che allo stesso tempo le fanno da contorno.

 

Mi affretto a fare una foto temendo che quell’attimo potesse terminare improvvisamente. 

Sento l’arrivo di una metropolitana e tra me e me penso: “non riuscirò a catturarla in mezzo al trambusto, ora sale sul vagone e ciao foto”. 

Inaspettatamente non era la sua metro, così continua a prestare attenzione al suo telefono. 

Parte la metropolitana e cerco la cornice perfetta per il mio scatto.

Inizia la raffica di foto. Passato il momento le riguardo, speranzoso di essere riuscito a cogliere almeno un attimo che mi soddisfacesse. 

Ed eccolo lì davanti a me.

Attraverso la Metro

Terzo Scatto: Vecchietti all’ora del Tè

Bruges, cittadina Fiamminga nata sui canali che si affacciano sul Mare del Nord. 

È un posto davvero caratteristico a livello architettonico, tanto da far si che il suo centro storico sia dal 2000 patrimonio dell’UNESCO.

Tra queste vie e questi canali gli scorci sono molteplici. 

Noi siamo arrivati in treno. Trovo sempre affascinante l’arrivo in treno in una città. 

Penso che le stazioni siano parte della vita cittadina molto più di un aeroporto, che normalmente è fuori dal centro. Inoltre, con un aereo, non hai il tempo di arrivare in modo naturale in un posto, ti ci catapulti improvvisamente.

Attraverso questo ingresso nella città sono riuscito ad immergermi totalmente nella vita del posto tra studenti e pendolari.

La nostra esplorazione continua tra queste vie, un pranzo in un birrificio storico e l’ingresso in posti tipici. 

Ad un certo punto ci rendiamo conto che il treno per il ritorno stava per partire, si era fatto tardi e dovevamo tornare in stazione.

Andando verso la stazione passiamo per una via a noi nuova. 

Era una zona più ricca, una zona molto turistica. 

Il mio sguardo si ferma sulla vetrina di una caffetteria. 

Era l’ora del tè e vedo due coppie di anziani con la loro tazza davanti. 

Due erano amiche e Due una coppia. Sono come in vetrina e la cosa mi diverte.

Decido di fotografarli, l’architettura del posto mi piace e loro indossano dei colori che si sposano alla perfezione con l’insieme della caffetteria.

Nel momento in cui scatto una signora si accorge di me. 
Click. 

La sua espressione torva, subito dopo il click si trasforma in un sorriso. 

L’ho sicuramente sorpresa ma penso le abbia fatto piacere. 

La Street Photography è anche questo.

Scatto beccato

Video del viaggio su YouTube: