Fotografare in Teatro: 3 scatti al buio

Fotografare in Teatro: 3 scatti al buio

È ormai dal 2011 che mio padre fa parte di un gruppo teatrale genovese i “Non solo bancari”.

Purtroppo con il Covid-19 sappiamo tutti che il settore teatrale ha subito un blocco molto pesante e duraturo. 

Prima di poter rientrare in un teatro e godere di uno spettacolo sono passati anni. 

Questo maggio 2023 ha rappresentato il ritorno sul palco, dal lontano 2019, della loro compagnia. 

Immaginate la voglia che avevano, questi attori non professionisti, di tornare a divertirsi e far divertire il proprio pubblico.

A pochi giorni dalla data dello spettacolo mi arriva una telefonata: “Dani, ma se anziché guardare lo spettacolo dalla platea lo vivessi anche un po’ tu con noi? Non abbiamo più il fotografo, a te va di farlo?”.  La chiamata è andata più o meno così.

La fotografia di teatro è una fotografia piuttosto complicata se non sei avvezzo a scattare in ambienti con scarsa luce, come nel mio caso. Bisogna considerare molti aspetti: tempi, diaframma, iso,.. Tutti parametri che devono essere variati all’istante in base ai cambi di luce in scena. 




Nonostante tutto non ci ho pensato molto prima di dare una risposta, anzi proprio non ci ho pensato: “Va bene accetto”.

Mi è sempre piaciuto sperimentare. La fotografia è una sperimentazione continua e un’occasione come questa, dove avrei lavorato per delle ore in una condizione fuori dalla mia comfort zone, non potevo farmela scappare.

Lo spettacolo iniziava alle ore 20.00, ci rechiamo in teatro alle 15.00 in modo da avere il tempo per mettersi d’accordo con i tecnici di scena, impostare le luci, fare le prove e dedicarsi al trucco.

Io non avevo tempo da perdere, mi dedico subito alla ricerca di angolazioni interessanti, cerco punti strategici nel backstage e in platea. 

Si inizia a ballare.

Capisco subito che il teatro è un posto vivo. Ogni persona presente ha un ruolo importante.

Se li si osserva singolarmente sembra che ognuno pensi a stesso, che pensi al suo piccolo pezzetto.

Ma se li si osserva da un po’ più lontano, si capisce che ogni persona presente fa muovere un ingranaggio fondamentale di una sola macchina, che se funziona bene scatena una risata, un applauso,… E questo avviene perché tutti hanno fatto il loro piccolo pezzetto alla perfezione. 

È  davvero affascinante.

Scatto 1: Uno spazio vuoto da riempire

Arriviamo in teatro, vedo subito una porta con su scritto “PALCO – ATTENZIONE AI CARICHI SOSPESI”. 

Entro.

Il mio occhio cade sulla platea vuota, e due attori stanno osservando la stessa scena. 

Capisco il senso del palco. 

Un luogo dove succede qualcosa e dove qualcuno è venuto apposta per vederla. 

Se sei dalla parte della scena senti una responsabilità. 

Sai che devi dare qualcosa a chi verrà a dedicarti del suo tempo. 

Prima di salire quegli scalini, dentro di te, lo immagini. 

Quando sei lì prendi coscienza dell’importanza di ciò che stai per fare. Il vuoto che c’è davanti a te (la platea) si riempirà di persone, ma ciò che è dietro di te (la scena) sei tu che dovrai riempirlo, e dovrai farlo bene. 

Penso che guardare quel vuoto faccia star bene.

Uno spazio vuoto da riempire

Scatto 2: Focus

Durante la messa in scena, ho voluto realizzare alcuni scatti che raccontassero una mia idea. Questo è uno di quegli scatti. 

Stavo cercando un punto del palco dal quale non ero visibile al pubblico, e allo stesso tempo dal quale potessi isolare un attore. 

Sul palco è presente una porta che fa parte della scena, noto un taglio di luce, decido di provare a scattare da lì. È perfetto per ciò che ho in mente.

In questa foto non si vede una scena e non si vede il pubblico. Si vede solo parte dell’attore. 

Volevo focalizzare l’attenzione su ciò che realmente stava accadendo. 

Quell’uomo sta recitando una parte, in quel momento è concentrato. 

 


Nella sua testa sono presenti delle sequenze, sa ciò che sta accadendo e sa cosa accadrà, è lì ma la sua testa sta andando a mille, ed è focalizzato sul momento. 

È immerso in una situazione a tal punto da essere solo, nonostante sia lì per centinaia di persone che lo stanno ascoltando. 

È l’idea dietro questo scatto.

Focus

Scatto 3: Il backstage del backstage

La postazione che più mi ha affascinato è quella dell’audio di scena. 

Durante lo spettacolo in molti momenti si dovevano sentire suoni o pezzi di copione che non arrivavano da attori presenti sul palco. 


La luce di quella postazione rendeva per me tutto questo ancora più interessante. 

Ho scelto di parlare di questo scatto perché la persona che vedete in questa foto è Roberto, regista e ideatore dell’opera e del progetto in sé. La persona senza la quale tutta questa giornata non sarebbe avvenuta. 

Mi piace vedere in un solo scatto l’ideatore della sua opera mentre ci sta lavorando, in un momento di backstage, nel backstage del palco. È quasi un inception di concetti, parole e immagini.

Il backstage del backstage

Questa è stata per me un’esperienza davvero interessante. Ho avuto modo di confrontarmi con una fotografia a me nuova, divertendomi e tirandone fuori alcuni scatti per me davvero importanti.

Il mio consiglio? Mettersi in gioco sempre.